Guglielmo Crotti
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Meme, riflessioni geopolitiche e Android. Agitate ma non mescolate.

Direttore di @appelmoladg

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Questo post per dirvi di non mollare mai, qualunque cosa succeda. E che il documentario sull'Industrial Light and Magic, fondata da George Lucas e dopo quarant'anni ancora il faro nel campo degli effetti speciali, è una delle cose più belle su Star Wars (e il cinema) pubblicata da anni. E lo trovate su Disney+
Non ho mai visto la comunità di Telegram ribollire come in questi giorni contro il suo fondatore.

Durov è sempre stato circondato da un'aura mistica di cui tutti abbiamo subito l'influsso. L'idea di un miliardario rivoluzionario che si lancia contro l'establishment della tecnologia per lanciare la sua piattaforma libera e privata, interamente finanziata con i suoi soldi - mettiamoci dentro anche la persecuzione dal governo russo, che aggiunge un tocco da spai stori - era dannatamente irresistibile.

Le prime incrinature si sono viste con la sua trasformazione da tech guy a gymrat. Certi cambiamenti fisici non avvengono senza un cambiamento di mentalità. Durov ha quindi cambiato vita e anche stile: niente più esibizioni e lanci di denaro sulle folle, ma foto alla Vogue nel deserto e uscite New Age e consigli di vita che solo un miliardario che vive a Dubai (altro brutto segno) può permettersi. Un'inversione a U che risulta un po' indigesta a un'userbase tirata su con quel linguaggio anarchico e antagonista che Telegram usava nelle sue prime fasi di vita.

Poi c'è stata la TON. Il flop clamoroso della criptovaluta di Telegram - che, a posteriori, è stato un bene per tutti - era un avvertimento. Se ricordate bene, quando la TON venne annunciata, molti si aspettavano che Telegram avrebbe concesso ai suoi utenti di partecipare ai round di finanziamento, anche in forma simbolica. E invece, la riserva iniziale di Gram (questo il nome della criptovaluta) venne deciso che sarebbe stata gestita dai grossi investitori e da Telegram stesso. Brutto segno.

Quattro anni dopo, questo messaggio. Sostanzialmente, Durov anticipa di voler integrare su Telegram il web3 (ahi), gli NFT (ahi ahi), la TON (ahi ahi ahi) e tramite smart contract, permettere la vendita degli username tra utenti. Tutto questo due giorni dopo che Telegram ha requisito migliaia di username senza giustificazioni o avvertimenti. Pessimo timing?

Ora, non so se sia stato per l'onda emotiva suscitata dall'indignazione per le requisizioni, o l'allarme che scatta nella testa ogni volta che giunge il suono dentale degli enne-effe-tí, ma Durov ha dovuto disattivare le reactions al suo canale per quanto negative si stavano dimostrando, segno che l'idea di integrare la TON su Telegram e tutto il resto è davvero una pessima idea.

Una volta ci bevevamo tutte le sparate di Durov con felicità, le trangugiavamo a sorsate. Oggi la piattaforma è più matura, noi siamo più maturi, e ci rendiamo conto della quantità di porcate che un progetto del genere comporterebbe, vista la scarsissima capacità manageriale dimostrata finora dal team dell'app.

Speriamo in bene ma prepariamoci al peggio.
Dimmi che sei un boomer, senza dirmi che sei un boomer
​​Il mio ultimo messaggio ha suscitato molte reazioni, e per una buona ragione. Il futuro di Telegram ci è tanto a cuore perché è una piattaforma che molto più di altre ha suscitato speranze e passioni per un futuro tecnologico un po' diverso, e sicuramente migliore.

Le esternazioni ostili e avverse all'annuncio di una svolta "crypto" di Telegram sono quindi più che comprensibili, anche se a prima vista (un po' come tutte le reazioni a emozioni forti) è difficile capirne chiaramente le motivazioni. Ho quindi voluto scrivere questo articolo in cui cerco di spiegare perché effettivamente a pochi sia piaciuto cos'è successo nei giorni scorsi 👉 Trovate l'articolo qui su AppElmo.com
Quando si dice "una questione di timing"
Pagare per guardare film e serie e doversi comunque sorbire la pubblicità... la TV tradizionale, quindi?
L'argomento è comunque più complesso di quello che sembra. Praticamente, Netflix ritiene che in cambio di un abbonamento meno costoso, le persone saranno disposte a guardare 4-5 minuti di pubblicità ogni ora di riproduzione.

Facciamo due calcoli:
🔸 l'abbonamento con pubblicità ovviamente si rivolge a quanti oggi pagano 7,99€ al mese, ossia sono iscritti a Netflix con l'abbonamento più economico possibile;
🔹 di conseguenza, sottoscrivere Netflix con pubblicità costituirebbe un risparmio del 31% sul costo dell'abbonamento, pari a 2,5€/mese;
🔸 il risparmio annuale è quindi di 2,5€ x 12 mesi = 30€/anno;
🔹 ogni sessione Netflix & Chill è di almeno almeno 2 ore (contando la durata media di un film), il che significa 10 minuti circa di pubblicità;
🔸 generalmente, si può ipotizzare di utilizzare Netflix almeno una volta ogni due giorni: un'ipotesi (molto) conservativa è che si spenderanno in media 150 minuti davanti alla pubblicità ogni mese, ossia 2,5 ore;
🔹 2,5 ore al mese equivalgono a 30 ore di pubblicità all'anno (una curiosa analogia con i 30€ risparmiati).

La mia conclusione assolutamente non scientifica è che gli utenti del nuovo abbonamento arriveranno a ridurre la durata della propria vita di oltre un giorno all'anno, a fronte di un risparmio di appena 30€. Ne vale la pena? Direi proprio di no.
Steve Jobs, noto conservatore - nel senso che faceva marmellate (?)
Sarà il trauma cranico a parlare, ma il mio modesto parere è che le recenti uscite di Elon Musk sui social, comprese le assurde proposte di pace per l'Ucraina e gli ammiccamenti alla Russia, potrebbero fare parte di un piano per aizzare il governo statunitense, così da costringerlo a mettere il suo veto sull'acquisizione di Twitter.

Se ci pensiamo, infatti, Musk ha accettato di acquisire Twitter al prezzo di 54,2$ ad azione solamente obtorto collo, per il timore che il processo che era scaturito dalla querelle tra le parti portasse alla luce comunicazioni e accordi che il miliardario non aveva piacere che diventassero pubblici. Le recenti irritazioni dimostrate dalla Casa Bianca di fronte alla schizofrenica politica di Musk per la salvaguardia dell'integrità ucraina — parlo in particolare di Starlink, prima garantito al governo ucraino poi negato poi infine concesso una seconda volta — sono esemplificative. Spingere la Casa Bianca a bloccare l'accordo costituirebbe così l'ultima e disperata mossa da parte di Musk per mettere fine a un affare che fin dal principio si è dimostrato più complesso del previsto — per lui: dalle parti di Twitter non vedono l'ora.

Si tratta di una ricostruzione azzardata, ma Musk ci ha più volte dato il beneficio del dubbio sulla reale serietà delle sue intenzioni — senza contare che l'accordo Musk-Twitter costerebbe all'imprenditore ben 44 miliardi di dollari, una cifra non indifferente nemmeno per un magnate del suo calibro.

Musk comunque ha dimostrato di possedere una mente avveniristica in molti ambiti, rendendo (in senso lato) popolari ed economici auto elettriche, viaggi spaziali e tra poco anche i robot domestici. Sono certo dunque che un eventuale Twitter a gestione Musk aprirebbe a grandi sorprese, soprattutto considerando i suoi piani per il social "X" e l'"everything app".

Staremo a vedere.
Per una persona che come me è campata solamente di HTC finché ha potuto, è doloroso scoprire a ogni nuova stagione quanto in basso HTC possa arrivare
​​Un effetto poco considerato ma comunque dirompente, a mio parere, della nuova politica sulle "spunte blu" di Musk (che, qualora non lo sappiate, diventeranno a pagamento a partire dalle prossime settimane: 8$/mese) è quello che avrà su Telegram.

➡️ Come funziona la verificazione dei profili sui social?

Su social maggiori come Instagram, TikTok, Snapchat o Facebook, il processo è in mano alla piattaforma. L'utente invia la propria candidatura, e la piattaforma si occupa di verificare che il profilo abbia le caratteristiche giuste.

Ma cosa succede su Telegram? Sappiamo bene che il motto dell'applicazione è: "Fallo tu!" e che dunque non possiede di per sé un team che si occupi della verificazione dei profili. Piuttosto, Telegram ti chiede se possiedi almeno altri due profili verificati - tra cui, appunto, Twitter - perché, comprensibilmente, se un'altra piattaforma si è già preoccupata di verificare la tua autenticità, non c'è bisogno che Telegram lo faccia a propria volta.

Questo ovviamente poteva avere un senso prima del terremoto-Musk, ma se è vero che il badge di verificato su Twitter diventerà molto più accessibile, allora (come effetto a cascata) sarà ancora più facile creare profili fasulli di brand fasulli su Telegram. Spero che il team dell'app presti attenzione a tutto questo (???)
Forwarded from Trash Bin
-mette un limite comicamente basso alla velocità in centro senza cambiare nulla della strada
- "Da oggi Villafiacca è ancora più a misura d'uomo!"
-tutti vanno alla stessa velocità di prima
-un altro grande giorno da primo cittadino
Solo chi è di Bologna (o di Milano) potrà capire, ma io ve lo condivido lo stesso (un accidente a te, Lepore)
Ma voi riuscite a immaginarlo, un mondo senza Twitter?

(la gente non si rende conto del favore che, indirettamente e inconsapevolmente, sta facendo Elon Musk al mondo)
La gestione di Twitter da parte di Elon Musk è la riprova che non è sufficiente andare al ristorante un paio di volte a settimana per essere poi in grado di gestire un ristorante.

Ormai nella stampa specializzata si inizia a parlare seriamente di "fallimento" di Twitter e della fine di una piattaforma, perlomeno nei modi e nelle forme in cui l'abbiamo conosciuta - personalmente, non mi stupirebbe. Che 2022 ragazzi.
🤔
Guglielmo Crotti
🤔
About You rimane, a un anno dal lancio, una delle peggiori app dove fare acquisti (ed è un peccato). C'è da dire che regala però dei momenti di comicità involontaria
Il vero stress test è sottoporsi alla visione dei tweet di Calenda in ambito tecnologico.

Ma poi, se non esistono i reati d'opinione, a cosa dovrebbe servire l'identificazione ai fini dell'iscrizione ai social? Mistero. Altrettanto misteriosa è l'infatuazione della mia generazione (e di quelle successive) per questo personaggio.