Un candidato che aveva vinto le elezioni parlando di pace e diplomazia subisce l'annullamento delle elezioni e l'esclusione dalla ripetizione delle elezioni stesse.
Siamo al punto di non ritorno. Questa notizia è così grave che se davvero vivessimo in un regime democratico dovrebbe monopolizzare il dibattito pubblico. Stasera e nei prossimi giorni non si dovrebbe parlare d'altro.
Francesco Forciniti
Siamo al punto di non ritorno. Questa notizia è così grave che se davvero vivessimo in un regime democratico dovrebbe monopolizzare il dibattito pubblico. Stasera e nei prossimi giorni non si dovrebbe parlare d'altro.
Francesco Forciniti
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COME THELMA E LOUISE
Se oggi l'Europa è in profonda crisi è perché i suoi governanti hanno scelto di usare i muscoli e non il cervello, dimostrando in un colpo solo di non avere né i primi, né il secondo.
Anziché ritagliarsi un ruolo diplomatico per provare a risolvere la crisi ucraina e mantenere i buoni rapporti commerciali con la Russia, si è deciso di ripudiare ogni tentativo di negoziato, per abbracciare immediatamente la sfida della guerra, e scommettere sulla vittoria totale dell'Ucraina e quindi del blocco occidentale.
Così facendo è stata sconfessata la narrazione portata avanti per decenni di una Unione Europea paradiso in Terra delle libertà e dei diritti, e grande casa comune nella quale avremmo trovato pace e benessere, quando in realtà si trattava di un mostro tecnocratico attraverso cui spogliare i popoli di ricchezza pubblica per accentrare le decisioni e ingrossare le élites finanziarie.
Un impero di cartapesta, già di base privo di risorse natuali, che ha azzerato la spesa pubblica e la capacità dei suoi Paesi membri di investire per rimanere al passo con i tempi, imponendo l'austerità come un dogma, distruggendo anche i suoi asset tecnologici e produttivi, all'improvviso ha creduto di poter non solo giocare a fare la guerra, ma addirittura di essere così efficiente e forte da vincerla e stravincerla.
Non solo, per tre anni hanno provato a farlo credere anche a noi, raccontandoci quotidianamente la favola di un'Ucraina vincente che scacciava i russi, ormai costretti a combattere senza calzini e con le pale, e addirittura lanciava potenti controffensive. Mentre ci dicevano pure che sul fronte interno Putin, ormai prossimo al decesso, faticasse a tenere il potere a causa del malcontento del suo popolo, fiaccato e impoverito dalle sanzioni economiche europee.
Insomma, l'Unione Europea ha voluto combattere la guerra - o meglio, ha usato l'Ucraina come gallo da combattimento - pur essendo assolutamente impreparata a farlo, e ora ne paga le conseguenze. Isolata e irrilevante, in costante crisi di nervi, ipocondriaca, impoverita e deindustrializzata. Qualcuno di noi provò a dirlo che sarebbe finita male, ma fu accusato di essere collaborazionista filo-russo e di non volere bene all'Ucraina.
Guardatela oggi l'Ucraina, dove è stata portata da quelli che a differenza nostra le volevano bene: in un baratro di distruzione, indebitamento, con tanti morti da piangere in più, e oggetto di una spartizione delle sue materie prime fra le le due superpotenze di turno.
Possiamo dirlo oggi che avere legato il nostro destino all'esito di una guerra non è stata una buona idea? Puntare sul riarmo e sulla guerra a oltranza ci ha portati sull'orlo del burrone.
E ora, proprio come Thelma e Louise nel celebre film, ci sono due possibilità: tirare il freno a mano, e capire in tempo che un futuro di pace e benessere lo si può costruire solo con la diplomazia, attraverso l'ascolto anche delle ragioni altrui. Oppure dare gas, abbassare il piede a tavoletta, puntare ancora sulle armi, sulla guerra, sulla deterrenza, e ingaggiare una nuova e più grande gara a chi è in grado di costruire il missile più grosso. Che ovviamente finirebbe esattamente come quella ucraina.
Francesco Forciniti
Se oggi l'Europa è in profonda crisi è perché i suoi governanti hanno scelto di usare i muscoli e non il cervello, dimostrando in un colpo solo di non avere né i primi, né il secondo.
Anziché ritagliarsi un ruolo diplomatico per provare a risolvere la crisi ucraina e mantenere i buoni rapporti commerciali con la Russia, si è deciso di ripudiare ogni tentativo di negoziato, per abbracciare immediatamente la sfida della guerra, e scommettere sulla vittoria totale dell'Ucraina e quindi del blocco occidentale.
Così facendo è stata sconfessata la narrazione portata avanti per decenni di una Unione Europea paradiso in Terra delle libertà e dei diritti, e grande casa comune nella quale avremmo trovato pace e benessere, quando in realtà si trattava di un mostro tecnocratico attraverso cui spogliare i popoli di ricchezza pubblica per accentrare le decisioni e ingrossare le élites finanziarie.
Un impero di cartapesta, già di base privo di risorse natuali, che ha azzerato la spesa pubblica e la capacità dei suoi Paesi membri di investire per rimanere al passo con i tempi, imponendo l'austerità come un dogma, distruggendo anche i suoi asset tecnologici e produttivi, all'improvviso ha creduto di poter non solo giocare a fare la guerra, ma addirittura di essere così efficiente e forte da vincerla e stravincerla.
Non solo, per tre anni hanno provato a farlo credere anche a noi, raccontandoci quotidianamente la favola di un'Ucraina vincente che scacciava i russi, ormai costretti a combattere senza calzini e con le pale, e addirittura lanciava potenti controffensive. Mentre ci dicevano pure che sul fronte interno Putin, ormai prossimo al decesso, faticasse a tenere il potere a causa del malcontento del suo popolo, fiaccato e impoverito dalle sanzioni economiche europee.
Insomma, l'Unione Europea ha voluto combattere la guerra - o meglio, ha usato l'Ucraina come gallo da combattimento - pur essendo assolutamente impreparata a farlo, e ora ne paga le conseguenze. Isolata e irrilevante, in costante crisi di nervi, ipocondriaca, impoverita e deindustrializzata. Qualcuno di noi provò a dirlo che sarebbe finita male, ma fu accusato di essere collaborazionista filo-russo e di non volere bene all'Ucraina.
Guardatela oggi l'Ucraina, dove è stata portata da quelli che a differenza nostra le volevano bene: in un baratro di distruzione, indebitamento, con tanti morti da piangere in più, e oggetto di una spartizione delle sue materie prime fra le le due superpotenze di turno.
Possiamo dirlo oggi che avere legato il nostro destino all'esito di una guerra non è stata una buona idea? Puntare sul riarmo e sulla guerra a oltranza ci ha portati sull'orlo del burrone.
E ora, proprio come Thelma e Louise nel celebre film, ci sono due possibilità: tirare il freno a mano, e capire in tempo che un futuro di pace e benessere lo si può costruire solo con la diplomazia, attraverso l'ascolto anche delle ragioni altrui. Oppure dare gas, abbassare il piede a tavoletta, puntare ancora sulle armi, sulla guerra, sulla deterrenza, e ingaggiare una nuova e più grande gara a chi è in grado di costruire il missile più grosso. Che ovviamente finirebbe esattamente come quella ucraina.
Francesco Forciniti
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Forwarded from Alessandro Amori
Abbiamo chiesto un'intervista al dott. Fabrizio Pregliasco, volto dell’informazione istituzionale che in questi anni ha imperversato nei media e tv, affinché attraverso un confronto, che è venuto meno per via, a suo dire, di una strategia emergenziale, si possa raggiungere quel pubblico che per anni ha subito un'informazione unilaterale e parziale dove le istanze della controparte sono state ignorate, ridicolizzate e censurate.
Questa sera condivideremo un primo estratto dell'intervista che verrà pubblicata per intero e senza tagli nei prossimi giorni sui nostri canali social:
Telegram - https://t.me/playmastermovie
Facebook - https://www.facebook.com/playmastermovie
Youtube - https://www.youtube.com/@LAMORTENEGATA/featured
Instagram - - https://www.instagram.com/playmastermovieinformazione/
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Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
IL BELLICISMO IDIOTA DEGLI SCARTI DI LEVA
🟥⭕️🟥 In queste ore l’isteria bellicista di persone che non solo non hanno mai vissuto una guerra, ma non hanno mai fatto l’esperienza della vita militare in tempo di pace, raggiunge il suo apice.
Michele Serra, per fare solo l’esempio più clamoroso, si sveglia dal pisolino nella sua amaca e propone una manifestazione a sostegno dell’Europa: in pratica, a sostegno della continuazione della guerra fino all’ultimo ucraino.
È legittimo chiedersi da cosa sia determinato questo atteggiamento: se da interesse, da pregiudizio ideologico o da puntiglio (ci si è clamorosamente sbagliati e non lo si vuole ammettere). Vi è infine un’altra possibilità: che il bellicismo dei chierici moderni sia dovuto a pura imbecillità. Forse è giunto il momento di ammettere che nell’attuale congiuntura storica le élite culturali sono composte da cretini.
🟥🟥 UNISCITI 🔜: https://t.me/paolosensinisaggista
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Michele Serra, per fare solo l’esempio più clamoroso, si sveglia dal pisolino nella sua amaca e propone una manifestazione a sostegno dell’Europa: in pratica, a sostegno della continuazione della guerra fino all’ultimo ucraino.
È legittimo chiedersi da cosa sia determinato questo atteggiamento: se da interesse, da pregiudizio ideologico o da puntiglio (ci si è clamorosamente sbagliati e non lo si vuole ammettere). Vi è infine un’altra possibilità: che il bellicismo dei chierici moderni sia dovuto a pura imbecillità. Forse è giunto il momento di ammettere che nell’attuale congiuntura storica le élite culturali sono composte da cretini.
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Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
IL MANGIME AVARIATO DELLA STAMPA IGIENICA
🟥⭕️🟥 Ormai anche un babbeo capirebbe che i giornali e TV spacciano solo mangime tossico. Prendiamo ad esempio questa notizia sull'espulsione dalla Russia di due diplomatici inglesi.
L'ANSA, l'Agenzia di stampa italiana fondata proprio dagli inglesi nel 1945 e alla cui testa venne posto il loro agente Renato Mieli (padre del noto Paolo), riporta che le autorità britanniche negano risolutamente ogni addebito dicendo che quelle dei russi sono "Accuse infondate".
Si è mai udito uno Stato ammettere pubblicamente che dei suoi funzionari siano delle spie? Non si è mai vista né sentita una cosa del genere, se non dopo molti anni dai fatti.
Ma le presstitute italiote al servizio del potere anglo-sionista riportano questa velina certi del fatto che, per aumentare l'isteria di guerra di cui gli inglesi sono i primi responsabili, i loro polli si berranno come sempre anche questa panzana.
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L'ANSA, l'Agenzia di stampa italiana fondata proprio dagli inglesi nel 1945 e alla cui testa venne posto il loro agente Renato Mieli (padre del noto Paolo), riporta che le autorità britanniche negano risolutamente ogni addebito dicendo che quelle dei russi sono "Accuse infondate".
Si è mai udito uno Stato ammettere pubblicamente che dei suoi funzionari siano delle spie? Non si è mai vista né sentita una cosa del genere, se non dopo molti anni dai fatti.
Ma le presstitute italiote al servizio del potere anglo-sionista riportano questa velina certi del fatto che, per aumentare l'isteria di guerra di cui gli inglesi sono i primi responsabili, i loro polli si berranno come sempre anche questa panzana.
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Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
L’UE REQUISISCE I SOLDI E LE PROPRIETÀ DEGLI EUROPEI
🟥⭕️🟥 “Questo mese la Commissione presenterà l'Unione del risparmio e degli investimenti. Trasformeremo i risparmi privati in investimenti necessari”, afferma col piglio della condottiera la Presidenta Ursula von der Liar.
Che tradotto dal burocratese significa che i nostri risparmi privati saranno incamerati dagli euroinomani per riarmare pesantemente l’Unione Europea, imporre l’agenda verde e l’euro digitale.
Insomma il programma definitivo della servitù generalizzata. Il tutto, ovviamente, con i vostri quattrini e le vostre proprietà.
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Che tradotto dal burocratese significa che i nostri risparmi privati saranno incamerati dagli euroinomani per riarmare pesantemente l’Unione Europea, imporre l’agenda verde e l’euro digitale.
Insomma il programma definitivo della servitù generalizzata. Il tutto, ovviamente, con i vostri quattrini e le vostre proprietà.
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Ursula Von der Leyen ha appena pronunciato un discorso terribile, tutto incentrato sull'uso della forza e sulla necessità di fare la guerra. Basterebbe solo questo per capire che le politiche portate avanti da questa signora sono totalmente incompatibili con la Costituzione della Repubblica italiana. Lo schema che stanno usando è di nuovo quello dell'emergenza.
Putin è il nuovo covid, il mostro, il pericolo, la minaccia, l'elemento che può farti morire e che ti rende bisognoso di protezione. Di fronte a un'emergenza così incombente non c'è tempo per le discussioni, per le macchinose assemblee democratiche che fanno solo perdere tempo mentre il mostro avanza. Il tuo diritto a dissentire non conta nulla perché bisogna proteggere la collettività. Si deve correre, essere uniti, scavalcare il Parlamento, rinunciare ai diritti. E non sono ammessi "disertori". Non a caso usavano questa espressione anche durante il covid, e lo paragonavano a una guerra. Ora come allora chi non è d'accordo con le politiche portate avanti dalle classi dirigenti sta con il nemico, tifa per il mostro, va silenziato, censurato, magari anche arrestato.
Come in Romania, dove sono state annullate le elezioni e il vincitore è stato arrestato e poi escluso dalla ripetizione delle elezioni. Per non parlare della censura verso chi prova a fare sentire le ragioni dell'altro. L'ospitata di un giornalista russo nella nostra tv pubblica è stata repentinamente cancellata su ordine di una europarlamentare italiana. Perché si dovrebbe avere paura di ascoltare il punto di vista dell'altro? Poi lo si può contestare, si può non essere radicalmente d'accordo, ma se arrivi al punto di vietare all'altro di parlare sei già in un regime di comunicazione di guerra, non hai fiducia nelle tue ragioni e vuoi essere certo che la tua propaganda sia l'unica da dare in pasto alle masse.
Le armi invece sono il nuovo vaccino, lo strumento salvifico verso cui dirottare tutte le risorse pubbliche, che dall'oggi al domani diventa argomento unico di discussione per il carrozzone mediatico e nel dibattito politico. Non esiste più emergenza climatica, magicamente il debito pubblico non mette più a repentaglio la stabilità delle nostre istituzioni, tutti si riscoprono keynesiani, oltretutto stavolta quando dicono di voler usare il bazooka non è più solo un'espressione figurata.
L'esercito europeo e la difesa comune sono quegli strumenti attraverso cui raggiungere la salvezza e la sicurezza in maniera pratica ed efficiente. Perché per comprare ciò di cui abbiamo bisogno per proteggerci, o per produrlo più in fretta, c'è bisogno di accentrare il potere decisionale presso una sola entità, la quale deve avere carta bianca per ordinare le commesse magari anche con un sms. Se ci pensate, è il modo più "stalinista" di gestire la cosa pubblica, ma paradossalmente ci dicono che tutto questo serve proprio per non diventare come i russi, e difendere la democrazia liberale.
E' vero, siamo in pericolo, qualcuno minaccia la nostra libertà, la nostra sicurezza, e ci ha dichiarato guerra. Ma si tratta dei "nostri".
Francesco Forciniti
Putin è il nuovo covid, il mostro, il pericolo, la minaccia, l'elemento che può farti morire e che ti rende bisognoso di protezione. Di fronte a un'emergenza così incombente non c'è tempo per le discussioni, per le macchinose assemblee democratiche che fanno solo perdere tempo mentre il mostro avanza. Il tuo diritto a dissentire non conta nulla perché bisogna proteggere la collettività. Si deve correre, essere uniti, scavalcare il Parlamento, rinunciare ai diritti. E non sono ammessi "disertori". Non a caso usavano questa espressione anche durante il covid, e lo paragonavano a una guerra. Ora come allora chi non è d'accordo con le politiche portate avanti dalle classi dirigenti sta con il nemico, tifa per il mostro, va silenziato, censurato, magari anche arrestato.
Come in Romania, dove sono state annullate le elezioni e il vincitore è stato arrestato e poi escluso dalla ripetizione delle elezioni. Per non parlare della censura verso chi prova a fare sentire le ragioni dell'altro. L'ospitata di un giornalista russo nella nostra tv pubblica è stata repentinamente cancellata su ordine di una europarlamentare italiana. Perché si dovrebbe avere paura di ascoltare il punto di vista dell'altro? Poi lo si può contestare, si può non essere radicalmente d'accordo, ma se arrivi al punto di vietare all'altro di parlare sei già in un regime di comunicazione di guerra, non hai fiducia nelle tue ragioni e vuoi essere certo che la tua propaganda sia l'unica da dare in pasto alle masse.
Le armi invece sono il nuovo vaccino, lo strumento salvifico verso cui dirottare tutte le risorse pubbliche, che dall'oggi al domani diventa argomento unico di discussione per il carrozzone mediatico e nel dibattito politico. Non esiste più emergenza climatica, magicamente il debito pubblico non mette più a repentaglio la stabilità delle nostre istituzioni, tutti si riscoprono keynesiani, oltretutto stavolta quando dicono di voler usare il bazooka non è più solo un'espressione figurata.
L'esercito europeo e la difesa comune sono quegli strumenti attraverso cui raggiungere la salvezza e la sicurezza in maniera pratica ed efficiente. Perché per comprare ciò di cui abbiamo bisogno per proteggerci, o per produrlo più in fretta, c'è bisogno di accentrare il potere decisionale presso una sola entità, la quale deve avere carta bianca per ordinare le commesse magari anche con un sms. Se ci pensate, è il modo più "stalinista" di gestire la cosa pubblica, ma paradossalmente ci dicono che tutto questo serve proprio per non diventare come i russi, e difendere la democrazia liberale.
E' vero, siamo in pericolo, qualcuno minaccia la nostra libertà, la nostra sicurezza, e ci ha dichiarato guerra. Ma si tratta dei "nostri".
Francesco Forciniti
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Media is too big
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Altre 4 ore di maratona
Intanto stiamo tagliando e montando tutti i video singolarmente
Sono più di 100 persone che parlano quindi ci vorrà un po' di tempo.
Appena è tutto pronto vi postiamo qui tutti i video singolarmente
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Sono più di 100 persone che parlano quindi ci vorrà un po' di tempo.
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MARATONA 11-03-25 - PRIMA PARTE
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Rumble
Giornata nazionale dell'olocausto sanitario
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MARATONA 11-03-25 - SECONDA PARTE
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Seconda parte della giornata nazionale dell'olocausto sanitario
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