Media is too big
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� VERBA VOLANT PUNTATA 49
� "I padroni del mondo" con Alessandro Volpi
Più forti dei singoli Stati, decisivi nella tenuta delle monete e del debito pubblico, proprietari di quote sbalorditive di economia reale: i fondi speculativi – a cominciare da Vanguard e BlackRock – sono diventati i ‘padroni del mondo’. Ancora marginali all’inizio del nuovo millennio, hanno cavalcato le crisi, hanno beneficiato dell’operato delle banche centrali e dei governi e hanno sfruttato, accelerandolo, il processo di smantellamento degli Stati sociali e di privatizzazione della società. Ma come è stata possibile una simile concentrazione del capitalismo che ha cancellato l’idea stessa di mercato? Questo libro prova a spiegarlo, tracciando un quadro chiaro dei numeri di tale monopolio e ricostruendo, al contempo, le storie dei protagonisti di una simile incredibile scalata al potere.
� "I padroni del mondo" con Alessandro Volpi
Più forti dei singoli Stati, decisivi nella tenuta delle monete e del debito pubblico, proprietari di quote sbalorditive di economia reale: i fondi speculativi – a cominciare da Vanguard e BlackRock – sono diventati i ‘padroni del mondo’. Ancora marginali all’inizio del nuovo millennio, hanno cavalcato le crisi, hanno beneficiato dell’operato delle banche centrali e dei governi e hanno sfruttato, accelerandolo, il processo di smantellamento degli Stati sociali e di privatizzazione della società. Ma come è stata possibile una simile concentrazione del capitalismo che ha cancellato l’idea stessa di mercato? Questo libro prova a spiegarlo, tracciando un quadro chiaro dei numeri di tale monopolio e ricostruendo, al contempo, le storie dei protagonisti di una simile incredibile scalata al potere.
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Il potere della fisica quantistica sulla Salute, ne parliamo con il dott. Piergiorgio Spaggiari
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Un candidato che aveva vinto le elezioni parlando di pace e diplomazia subisce l'annullamento delle elezioni e l'esclusione dalla ripetizione delle elezioni stesse.
Siamo al punto di non ritorno. Questa notizia è così grave che se davvero vivessimo in un regime democratico dovrebbe monopolizzare il dibattito pubblico. Stasera e nei prossimi giorni non si dovrebbe parlare d'altro.
Francesco Forciniti
Siamo al punto di non ritorno. Questa notizia è così grave che se davvero vivessimo in un regime democratico dovrebbe monopolizzare il dibattito pubblico. Stasera e nei prossimi giorni non si dovrebbe parlare d'altro.
Francesco Forciniti
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COME THELMA E LOUISE
Se oggi l'Europa è in profonda crisi è perché i suoi governanti hanno scelto di usare i muscoli e non il cervello, dimostrando in un colpo solo di non avere né i primi, né il secondo.
Anziché ritagliarsi un ruolo diplomatico per provare a risolvere la crisi ucraina e mantenere i buoni rapporti commerciali con la Russia, si è deciso di ripudiare ogni tentativo di negoziato, per abbracciare immediatamente la sfida della guerra, e scommettere sulla vittoria totale dell'Ucraina e quindi del blocco occidentale.
Così facendo è stata sconfessata la narrazione portata avanti per decenni di una Unione Europea paradiso in Terra delle libertà e dei diritti, e grande casa comune nella quale avremmo trovato pace e benessere, quando in realtà si trattava di un mostro tecnocratico attraverso cui spogliare i popoli di ricchezza pubblica per accentrare le decisioni e ingrossare le élites finanziarie.
Un impero di cartapesta, già di base privo di risorse natuali, che ha azzerato la spesa pubblica e la capacità dei suoi Paesi membri di investire per rimanere al passo con i tempi, imponendo l'austerità come un dogma, distruggendo anche i suoi asset tecnologici e produttivi, all'improvviso ha creduto di poter non solo giocare a fare la guerra, ma addirittura di essere così efficiente e forte da vincerla e stravincerla.
Non solo, per tre anni hanno provato a farlo credere anche a noi, raccontandoci quotidianamente la favola di un'Ucraina vincente che scacciava i russi, ormai costretti a combattere senza calzini e con le pale, e addirittura lanciava potenti controffensive. Mentre ci dicevano pure che sul fronte interno Putin, ormai prossimo al decesso, faticasse a tenere il potere a causa del malcontento del suo popolo, fiaccato e impoverito dalle sanzioni economiche europee.
Insomma, l'Unione Europea ha voluto combattere la guerra - o meglio, ha usato l'Ucraina come gallo da combattimento - pur essendo assolutamente impreparata a farlo, e ora ne paga le conseguenze. Isolata e irrilevante, in costante crisi di nervi, ipocondriaca, impoverita e deindustrializzata. Qualcuno di noi provò a dirlo che sarebbe finita male, ma fu accusato di essere collaborazionista filo-russo e di non volere bene all'Ucraina.
Guardatela oggi l'Ucraina, dove è stata portata da quelli che a differenza nostra le volevano bene: in un baratro di distruzione, indebitamento, con tanti morti da piangere in più, e oggetto di una spartizione delle sue materie prime fra le le due superpotenze di turno.
Possiamo dirlo oggi che avere legato il nostro destino all'esito di una guerra non è stata una buona idea? Puntare sul riarmo e sulla guerra a oltranza ci ha portati sull'orlo del burrone.
E ora, proprio come Thelma e Louise nel celebre film, ci sono due possibilità: tirare il freno a mano, e capire in tempo che un futuro di pace e benessere lo si può costruire solo con la diplomazia, attraverso l'ascolto anche delle ragioni altrui. Oppure dare gas, abbassare il piede a tavoletta, puntare ancora sulle armi, sulla guerra, sulla deterrenza, e ingaggiare una nuova e più grande gara a chi è in grado di costruire il missile più grosso. Che ovviamente finirebbe esattamente come quella ucraina.
Francesco Forciniti
Se oggi l'Europa è in profonda crisi è perché i suoi governanti hanno scelto di usare i muscoli e non il cervello, dimostrando in un colpo solo di non avere né i primi, né il secondo.
Anziché ritagliarsi un ruolo diplomatico per provare a risolvere la crisi ucraina e mantenere i buoni rapporti commerciali con la Russia, si è deciso di ripudiare ogni tentativo di negoziato, per abbracciare immediatamente la sfida della guerra, e scommettere sulla vittoria totale dell'Ucraina e quindi del blocco occidentale.
Così facendo è stata sconfessata la narrazione portata avanti per decenni di una Unione Europea paradiso in Terra delle libertà e dei diritti, e grande casa comune nella quale avremmo trovato pace e benessere, quando in realtà si trattava di un mostro tecnocratico attraverso cui spogliare i popoli di ricchezza pubblica per accentrare le decisioni e ingrossare le élites finanziarie.
Un impero di cartapesta, già di base privo di risorse natuali, che ha azzerato la spesa pubblica e la capacità dei suoi Paesi membri di investire per rimanere al passo con i tempi, imponendo l'austerità come un dogma, distruggendo anche i suoi asset tecnologici e produttivi, all'improvviso ha creduto di poter non solo giocare a fare la guerra, ma addirittura di essere così efficiente e forte da vincerla e stravincerla.
Non solo, per tre anni hanno provato a farlo credere anche a noi, raccontandoci quotidianamente la favola di un'Ucraina vincente che scacciava i russi, ormai costretti a combattere senza calzini e con le pale, e addirittura lanciava potenti controffensive. Mentre ci dicevano pure che sul fronte interno Putin, ormai prossimo al decesso, faticasse a tenere il potere a causa del malcontento del suo popolo, fiaccato e impoverito dalle sanzioni economiche europee.
Insomma, l'Unione Europea ha voluto combattere la guerra - o meglio, ha usato l'Ucraina come gallo da combattimento - pur essendo assolutamente impreparata a farlo, e ora ne paga le conseguenze. Isolata e irrilevante, in costante crisi di nervi, ipocondriaca, impoverita e deindustrializzata. Qualcuno di noi provò a dirlo che sarebbe finita male, ma fu accusato di essere collaborazionista filo-russo e di non volere bene all'Ucraina.
Guardatela oggi l'Ucraina, dove è stata portata da quelli che a differenza nostra le volevano bene: in un baratro di distruzione, indebitamento, con tanti morti da piangere in più, e oggetto di una spartizione delle sue materie prime fra le le due superpotenze di turno.
Possiamo dirlo oggi che avere legato il nostro destino all'esito di una guerra non è stata una buona idea? Puntare sul riarmo e sulla guerra a oltranza ci ha portati sull'orlo del burrone.
E ora, proprio come Thelma e Louise nel celebre film, ci sono due possibilità: tirare il freno a mano, e capire in tempo che un futuro di pace e benessere lo si può costruire solo con la diplomazia, attraverso l'ascolto anche delle ragioni altrui. Oppure dare gas, abbassare il piede a tavoletta, puntare ancora sulle armi, sulla guerra, sulla deterrenza, e ingaggiare una nuova e più grande gara a chi è in grado di costruire il missile più grosso. Che ovviamente finirebbe esattamente come quella ucraina.
Francesco Forciniti
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Forwarded from Alessandro Amori
Abbiamo chiesto un'intervista al dott. Fabrizio Pregliasco, volto dell’informazione istituzionale che in questi anni ha imperversato nei media e tv, affinché attraverso un confronto, che è venuto meno per via, a suo dire, di una strategia emergenziale, si possa raggiungere quel pubblico che per anni ha subito un'informazione unilaterale e parziale dove le istanze della controparte sono state ignorate, ridicolizzate e censurate.
Questa sera condivideremo un primo estratto dell'intervista che verrà pubblicata per intero e senza tagli nei prossimi giorni sui nostri canali social:
Telegram - https://t.me/playmastermovie
Facebook - https://www.facebook.com/playmastermovie
Youtube - https://www.youtube.com/@LAMORTENEGATA/featured
Instagram - - https://www.instagram.com/playmastermovieinformazione/
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Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
IL BELLICISMO IDIOTA DEGLI SCARTI DI LEVA
🟥⭕️🟥 In queste ore l’isteria bellicista di persone che non solo non hanno mai vissuto una guerra, ma non hanno mai fatto l’esperienza della vita militare in tempo di pace, raggiunge il suo apice.
Michele Serra, per fare solo l’esempio più clamoroso, si sveglia dal pisolino nella sua amaca e propone una manifestazione a sostegno dell’Europa: in pratica, a sostegno della continuazione della guerra fino all’ultimo ucraino.
È legittimo chiedersi da cosa sia determinato questo atteggiamento: se da interesse, da pregiudizio ideologico o da puntiglio (ci si è clamorosamente sbagliati e non lo si vuole ammettere). Vi è infine un’altra possibilità: che il bellicismo dei chierici moderni sia dovuto a pura imbecillità. Forse è giunto il momento di ammettere che nell’attuale congiuntura storica le élite culturali sono composte da cretini.
🟥🟥 UNISCITI 🔜: https://t.me/paolosensinisaggista
🟥⭕️🟥 In queste ore l’isteria bellicista di persone che non solo non hanno mai vissuto una guerra, ma non hanno mai fatto l’esperienza della vita militare in tempo di pace, raggiunge il suo apice.
Michele Serra, per fare solo l’esempio più clamoroso, si sveglia dal pisolino nella sua amaca e propone una manifestazione a sostegno dell’Europa: in pratica, a sostegno della continuazione della guerra fino all’ultimo ucraino.
È legittimo chiedersi da cosa sia determinato questo atteggiamento: se da interesse, da pregiudizio ideologico o da puntiglio (ci si è clamorosamente sbagliati e non lo si vuole ammettere). Vi è infine un’altra possibilità: che il bellicismo dei chierici moderni sia dovuto a pura imbecillità. Forse è giunto il momento di ammettere che nell’attuale congiuntura storica le élite culturali sono composte da cretini.
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Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
IL MANGIME AVARIATO DELLA STAMPA IGIENICA
🟥⭕️🟥 Ormai anche un babbeo capirebbe che i giornali e TV spacciano solo mangime tossico. Prendiamo ad esempio questa notizia sull'espulsione dalla Russia di due diplomatici inglesi.
L'ANSA, l'Agenzia di stampa italiana fondata proprio dagli inglesi nel 1945 e alla cui testa venne posto il loro agente Renato Mieli (padre del noto Paolo), riporta che le autorità britanniche negano risolutamente ogni addebito dicendo che quelle dei russi sono "Accuse infondate".
Si è mai udito uno Stato ammettere pubblicamente che dei suoi funzionari siano delle spie? Non si è mai vista né sentita una cosa del genere, se non dopo molti anni dai fatti.
Ma le presstitute italiote al servizio del potere anglo-sionista riportano questa velina certi del fatto che, per aumentare l'isteria di guerra di cui gli inglesi sono i primi responsabili, i loro polli si berranno come sempre anche questa panzana.
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L'ANSA, l'Agenzia di stampa italiana fondata proprio dagli inglesi nel 1945 e alla cui testa venne posto il loro agente Renato Mieli (padre del noto Paolo), riporta che le autorità britanniche negano risolutamente ogni addebito dicendo che quelle dei russi sono "Accuse infondate".
Si è mai udito uno Stato ammettere pubblicamente che dei suoi funzionari siano delle spie? Non si è mai vista né sentita una cosa del genere, se non dopo molti anni dai fatti.
Ma le presstitute italiote al servizio del potere anglo-sionista riportano questa velina certi del fatto che, per aumentare l'isteria di guerra di cui gli inglesi sono i primi responsabili, i loro polli si berranno come sempre anche questa panzana.
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Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
L’UE REQUISISCE I SOLDI E LE PROPRIETÀ DEGLI EUROPEI
🟥⭕️🟥 “Questo mese la Commissione presenterà l'Unione del risparmio e degli investimenti. Trasformeremo i risparmi privati in investimenti necessari”, afferma col piglio della condottiera la Presidenta Ursula von der Liar.
Che tradotto dal burocratese significa che i nostri risparmi privati saranno incamerati dagli euroinomani per riarmare pesantemente l’Unione Europea, imporre l’agenda verde e l’euro digitale.
Insomma il programma definitivo della servitù generalizzata. Il tutto, ovviamente, con i vostri quattrini e le vostre proprietà.
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Che tradotto dal burocratese significa che i nostri risparmi privati saranno incamerati dagli euroinomani per riarmare pesantemente l’Unione Europea, imporre l’agenda verde e l’euro digitale.
Insomma il programma definitivo della servitù generalizzata. Il tutto, ovviamente, con i vostri quattrini e le vostre proprietà.
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