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MediaAlbano Sant’Alessandro e Torre de’ Roveri sono due paesi confinanti che si potrebbero definire ‘cugini’. D’ora in poi condivideranno anche la società sportiva in seguito alla decisione dei vertici di ASD Albano Calcio e ASD Torre de’ Roveri di unirsi, dando vita a una nuova realtà: l’AlbanoTorre Football Club.Il presidente della società di calcio di Albano, Diego Avanzato, ha spiegato la decisione con un lungo messaggio rivolto a cittadini e tifosi: “Negli ultimi anni, l’Italia, come altri paesi europei, sta affrontando un importante calo delle nascite, come anche la nostra provincia di Bergamo sta vivendo sempre più evidente, con un numero decrescente di nuove nascite; infatti dati recenti ci dicono che il tasso di natalità è stato di 6,6 nati per 1.000 abitanti. Questo valore è inferiore alla media regionale della Lombardia che si attesta a circa 6,9 nati per 1.000 abitanti. La provincia di Bergamo sta affrontando una sfida demografica significativa, con un calo delle nascite e un invecchiamento della popolazione e in alcuni comuni dell’Alta Val Brembana, secondo l’Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children, non risultano più bambini sotto i tre anni. Nel 2023 in Italia sono nati circa 379.000 bambini, il numero più basso dal 1861 e il tasso di natalità è sceso a 6,4… tra i più bassi in Europa. Senza un’inversione di tendenza, l’Italia rischia un declino difficile da arrestare.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post ALBANO S. ALESSANDRO – TORRE DE’ ROVERI – L’unione (tra Albano e Torre de’ Roveri’) fa la forza… nasce l’AlbanoTorre Football Club first appeared on Araberara.

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MediaQuasi un 10% in più, numeri impressionanti per il gioco d’azzardo in provincia di Bergamo, nel 2024 infatti nella nostra zona, il gioco d’azzardo legale ha raggiunto 2,567 miliardi di euro, con un incremento di 216 milioni di euro in più. Tutto è partito da un’interrogazione parlamentare del Partito Democratico. A ‘tirare’ in modo impressionante è il gioco digitale, che fa segnare un + 21,8% rispetto al 2023. Ormai il gioco d’azzardo che può usufruire di piattaforme digitalizzate ovunque è attivo 24 ore al giorno e si può tranquillamente giocare standosene nella propria cameretta, lontani anni luce i tempi in cui si doveva salire in auto e sobbarcarsi anche migliaia di chilometri per andare al casinò. In cima alla classifica c’è naturalmente Bergamo città, subito dopo Treviglio e Seriate.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post INCHIESTA GIOCO D’AZZARDO – In provincia di Bergamo si giocano 4871 euro al minuto ma nessuno ammette di farlo first appeared on Araberara.

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MediaContinuano a Cenate Sotto le ‘punture di spillo’ tra maggioranza e minoranza. Stavolta a essere criticato dal gruppo ‘Rilanciamo Cenate’ è l’atteggiamento tenuto dal primo cittadino e dai consiglieri di maggioranza nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, che si è svolta giovedì 22 maggio alle 18.30.“Al Consiglio comunale (con un solo punto all’ordine del giorno in barba all’efficienza ed economia pubblica) abbiamo avuto di nuovo prova di come non ci sia nessuna apertura dell’Amministrazione a costruire un rapporto collaborativo con la minoranza.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post CENATE SOTTO – La minoranza: “Disponibilità e collaborazione, queste sconosciute…” first appeared on Araberara.

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MediaChe i tempi per rimettere in sicurezza il tratto della Provinciale 41 che da Gazzaniga porta a Orezzo dopo il cedimento del muro di sostegno e del fondo stradale, avvenuto lo scorso ottobre, sarebbero stati lunghi, lo si sapeva. Ma forse si sperava che sarebbero stati così lunghi.La buona notizia per le centinaia di persone che abitano nella frazione montana (e che da ben sette mesi sono costrette a passare per la strada alternativa, la stretta e ripida Via Gromplano) è arrivata a metà maggio, quando la Provincia di Bergamo ha annunciato di avere approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la messa in sicurezza della SP 41 nel tratto che è stato oggetto del cedimento. Però la notizia è arrivata più tardi di quando gli abitanti sperassero, tanto che molti di loro avevano già preparato alcuni striscioni per andare a Bergamo, dove avrebbero manifestato per attirare l’attenzione di ‘chi di dovere’.Gli striscioni accantonatiLa sera ci siamo riuniti e abbiamo deciso di andare a Bergamo, fuori dal palazzo della Provincia, per far sapere che ci siamo anche noi e che questa situazione ci sta causando enormi disagi. Il giorno dopo – ci dice uno dei residenti, che fa parte del Comitato composto da persone che abitano a Orezzo – è però uscita la notizia dell’approvazione del progetto, perciò ci siamo fermati, almeno per il momento. Se però nel giro di un mesetto non ci sono altre novità, riprenderemo in mano gli striscioni che abbiamo al momento accantonato e ci faremo sentire!”.Alcuni giorni dopo l’approvazione del progetto provinciale ci siamo recati a Orezzo proprio per tastare il polso della situazione e, in particolare, gli umori dei cittadini. C’è da dire che quasi tutte le persone che abbiamo incontrato, più che mostrare soddisfazione per la lungamente attesa approvazione, hanno espresso stanchezza e preoccupazione per i tempi lunghi, sottolineando i disagi a cui sono andati incontro da ottobre e che continueranno anche per diversi mesi; sì, perché il giorno in cui la Strada Provinciale sarà interamente percorribile non è dietro l’angolo.IL SINDACO – Mattia Merelli: “Capisco i disagi della gente, ma la Provincia sta rispettando i tempi”“I cittadini di Orezzo sono arrabbiati e stanchi? Li capisco, ma fin dall’inizio si sapeva che i tempi sarebbero stati lunghi. Già durante la riunione di novembre – spiega il sindaco di Gazzaniga, Mattia Merellila Provincia aveva dato i tempi ed era stato sottolineato che: ‘Entro giugno potremmo iniziare i lavori’. Perciò sta rispettando i tempi, che per forza di cose non potevano essere brevi. Tutti vorremmo che un lavoro venisse fatto in poco tempo, ma non è così, ci sono i tempi tecnici necessari. E poi non si tratta di un lavoretto da poco…”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIO The post GAZZANIGA – Tra la gente di Orezzo: i disagi, i tempi lunghi per sistemare la strada, i semafori e… “gli sberlòcc”. Il sindaco: “Capisco i disagi, ma…” first appeared on Araberara.

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MediaAd Azzano San Paolo alle prime luci dell’alba del 9 giugno, i Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bergamo hanno localizzato e arrestato un 32enne di nazionalità marocchina, senza fissa dimora, gravato da numerosi precedenti penali e destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Brescia.L’uomo era ricercato da tempo, in particolare dall’8 aprile 2024, data in cui era stato emesso il provvedimento restrittivo per l’espiazione di 3 anni, 9 mesi e 20 giorni di reclusione, relativa a due rapine commesse in provincia di Bergamo nel 2013 e nel 2016.L’arresto è avvenuto in un appartamento di Azzano San Paolo, dove si trovava temporaneamente, ospite della compagna. Al momento dell’intervento dei militari, la donna ha cercato di sviare le ricerche affermando che in casa non c’era nessun altro oltre a lei. Solo dopo una perquisizione approfondita, l’uomo è stato trovato nascosto all’interno di un armadio nella camera da letto.I Carabinieri sono riusciti a localizzarlo in quanto nelle settimane scorse il 32enne era stato denunciato per altri reati e le informazioni raccolte nell’ambito di quei procedimenti avevano contribuito a consentire la sua individuazione nell’abitazione dove trovava ospitalità. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Bergamo, dove sconterà la condanna.Leggi tutte le notizie su www.araberara.itThe post Azzano San Paolo, arrestato dopo mesi di ricerche: si nascondeva in un armadio first appeared on Araberara.

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MediaContinua il viaggio di questa fortunata versione jazz del celebre e amatissimo musical Jesus Christ Superstar, che venerdì 13 giugno, con inizio alle ore 20.45, farà tappa nella Chiesa parrocchiale di S. Giorgio martire in Costa di Mezzate (Bg). Il concerto, promosso dalla Parrocchia in collaborazione con l’AVIS (che quest’anno festeggia i 60 anni di presenza in paese) e con il sostegno delle ditte Montello e Fra.Mar, ha il suo punto di forza nei suggestivi arrangiamenti realizzati dal chitarrista Sandro Di Pisa (qui in veste anche di narratore) e nel decisivo contributo degli altri due componenti del trio: Nadio Marenco alla fisarmonica e Roberto Olzer all’organo.L’opera fu scritta all’inizio degli anni Settanta del Novecento dal compositore Andrew Lloyd Webber insieme a Tim Rice, autore dei testi. Webber ha firmato anche altri famosi musical come Evita, Cats, Il fantasma dell’opera, ma Jesus Christ Superstar viene considerato il capolavoro, sia per le indimenticabili musiche che per l’originalità della narrazione. L’ultima settimana della vita di Cristo prima della crocifissione qui è raccontata in una maniera non convenzionale, che ai tempi destò anche un certo scalpore.Ora Jesus Christ Superstar viene riproposto in una versione strumentale assolutamente inedita da Di Pisa, Marenco e Olzer. La trasposizione musicale prende corpo da un precedente progetto solitario di Sandro Di Pisa, intitolato Jesus Christ SuperGUItar, in cui il chitarrista arrangiava in chiave jazz le canzoni e le raffinate orchestrazioni del musical, attribuendo uno strumento di tipo diverso a ciascun personaggio: una chitarra per Gesù, un’altra per Giuda, una per Maria Maddalena, una per gli Apostoli e così via.Su idea di Alessandro Bottelli il progetto è stato ulteriormente rielaborato per essere presentato nel 2020, con grande successo, all’interno della rassegna concertistica Box Organi. Suoni e parole d’autore di Lallio, adattando le esecuzioni all’organico strumentale chitarra-fisarmonica-organo. Formazione tanto insolita quanto sorprendentemente adatta all’ambiente della chiesa. L’organo, infatti, per l’occasione dividerà la scena con chitarra e fisarmonica. Inoltre, i tre musicisti sono tutti abili improvvisatori, sempre pronti a dialogare inserendo qualche sorpresa estemporanea all’interno dei brani, ma capaci anche di non tradirne lo spirito originale che li anima. Le brillanti presentazioni della “voce narrante” di Di Pisa, inoltre, fanno da filo conduttore tra una canzone e l’altra rievocando le emozioni e le vicende della storia, a volte anche con toni garbatamente ironici e irriverenti che creano un piacevole contraltare alla sacralità dell’evento.Così ne ha scritto recentemente Stefania Burnelli su BergamoNews, recensendo il concerto: «(…) una rilettura ariosa e geniale, dai toni acustici e contenuti, senza volumi ingombranti, ma con un uso sapiente di ogni possibilità espressiva fornita dagli strumenti, a partire da quella ritmica e percussiva, alla possibilità di scambio, dialogo, raddoppio, parodia. A dispetto della “prevedibilità” del tema, le belle melodie, i riff, gli ostinati così facilmente riconoscibili, vengono esposti e poi “gonfiati” e fatti giocare come aquiloni, portati in alto dalla tecnica chitarristica assoluta di Sandro Di Pisa, dall’accordeon sognante e velocissimo di Nadio Marenco dal fischio assassino, e dal sorprendente organo di Roberto Olzer: quest’ultimo sembra riportare ogni spunto in un ambito progressive degno di un Rick Wakeman, in cui l’eloquenza del barocco si somma alla disparità ritmica, con un risultato complessivo che lascia tra godimento e incredulità».Jesus Christ Superstar in versione jazz è una produzione Box Organi e ha la media partner di Avvenire, BergamoNews, Prima Bergamo, del quindicinale araberara e di Seilatv.Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. Per informazioni: 388 58 63 106The post “Jesus Christ Superstar’ a Costa di Mezzate riproposta in un’originale versione jazz per tre strumenti first appeared on Araberara.

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Media“Da tempo abbiamo dato la nostra massima disponibilità ad accogliere i bambini che sono vittime della tragedia di Gaza. Se ci viene chiesto di accoglierne altri, di qualsiasi nazionalità e con qualsiasi patologia, noi siamo sempre pronti a intervenire”. Lo ha dichiarato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, sull’arrivo previsto per domani, all’aeroporto di Milano Linate, di alcuni bambini da Gaza, accompagnati dai familiari, con un aereo dell’Aeronautica Militare Italiana.ADAM AL NIGUARDA – “Ho parlato con il Ministro degli Esteri – ha dichiarato l’assessore regionale Bertolaso – che mi ha detto che cercherà di essere presente. Abbiamo anche indicato la nostra disponibilità ad accogliere Adam, il bambino diventato il simbolo di questa drammatica vicenda. Adam, 11 anni, ha delle fratture agli arti e lesioni ai nervi: sarà trasferito al Niguarda, sarà assistito, curato e l’ospedale si occuperà anche di garantire l’accoglienza ai familiari, alla mamma e anche agli altri componenti della famiglia”.GLI ALTRI BAMBINI – “Una dodicenne – ha aggiunto Bertolaso – andrà al Papa Giovanni XXIII di Bergamo: ha politraumi, ha avuto anche delle lesioni agli organi interni, è il caso più grave. Saremo pronti a trasferirla anche con l’eliambulanza direttamente al Papa Giovanni, anche lei accompagnata dai parenti. Una quindicenne sarà infine ricoverata al Policlinico a Milano, anche lei ha diverse fratture e una seria lesione polmonare”.L’AGENZIA REGIONALE PER L’EMERGENZA URGENZA – I bambini atterreranno allo scalo militare di Linate, dove saranno accolti dal personale sanitario dell’Agenzia Regionale per l’Emergenza e Urgenza (AREU) che organizzerà il loro trasporto con ambulanze medicalizzate e quello delle famiglie e degli accompagnatori tramite pulmini. Saranno presenti anche i mediatori culturali. The post Gaza, domani bambini a Milano e al Papa Giovanni a Bergamo. Anche Adam, il bimbo di 11 anni che ha perso i 9 fratelli first appeared on Araberara.

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MediaI militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia, con la collaborazione dei reparti territorialmente competenti, hanno eseguito nelle province di Brescia, Milano, Arezzo, Massa Carrara, Roma, Napoli, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza e Taranto, provvedimenti di perquisizione personale e locale, emessi da questa Procura distrettuale, nei confronti di 25 soggetti (11 persone fisiche e 14 persone giuridiche), a diverso titolo coinvolti nella commercializzazione di crediti inesistenti e alle conseguenti condotte riciclatorie.
L’indagine delle Fiamme Gialle avrebbe permesso di disvelare l’esistenza di un articolato schema fraudolento atto a consentire a diverse figure imprenditoriali di beneficiare indebitamente di crediti IVA inesistenti.
In particolare, i citati indagati, avvalendosi di società fiscalmente inadempienti, prive di sedi operative e rappresentate da soggetti gravati da numerosi precedenti di polizia in materia di reati fiscali, avrebbero generato crediti fiscali fittizi per un importo quantificato, allo stato, in oltre quattro milioni di euro.
Tali crediti sarebbero stati successivamente ceduti, tramite una ulteriore società “veicolo” a diverse persone giuridiche, tra le quali il Brescia Calcio S.p.A., al fine di consentire un abbattimento del carico fiscale e contributivo.
All’esito dei riscontri investigativi, la citata società “veicolo”, con sede dichiarata a Milano, sarebbe risultata priva delle necessarie autorizzazioni per l’esercizio della specifica attività finanziaria nonché sprovvista di un’effettiva e idonea struttura imprenditoriale. In tale contesto, sarebbe altresì emerso il coinvolgimento di uno studio di professionisti operanti prevalentemente nel territorio bresciano.
Nel corso delle attività di perquisizione, infine, è stata sottoposta a sequestro anche la documentazione necessaria per verificare la responsabilità amministrativa delle società coinvolte, in ordine all’esistenza e attuazione dei modelli organizzativi ex d.lgs. 231/2001.
I provvedimenti sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori allo stato acquisiti, pertanto, in attesa della definitività del giudizio, sussiste la presunzione di innocenza.The post Crediti fiscali fittizi per oltre 4 milioni di euro: perquisizioni anche al Brescia Calcio first appeared on Araberara.

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MediaNell’ambito di indagini istruite dalla Procura della Repubblica di Bolzano, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Igor Secco, il Gruppo della Guardia di Finanza di Cremona, in esecuzione dei provvedimenti cautelari disposti dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bolzano, dott. Emilio Schonsberg, ha eseguito:
– un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale agli arresti domiciliari a carico rispettivamente, di un italiano residente in Austria quale responsabile del riciclaggio ex art. 648 bis c.p. di oltre 20 milioni di euro derivanti dalla commissione di reati tributari e di un imprenditore edile della provincia di Brescia quale responsabile dell’auto-riciclaggio ex art. 648 ter1 c.p. e dei reati tributari dallo stesso commessi quale amministratore di fatto di 7 imprese edili intestate a prestanome;
– il sequestro preventivo, a carico di 8 società di capitali e 4 persone fisiche, di 15 immobili, 7 rapporti finanziari, quote societarie e denaro contante, per un valore complessivo pari ad oltre 5 milioni di euro.
L’attività investigativa ha riguardato il sistema di riciclaggio posto in essere da due italiani, residenti in Austria ed originari delle province di Padova e Treviso, che facevano transitare, dal 2020 al 2024, oltre 20 milioni di euro su di un conto corrente aperto presso una filiale bancaria di Bolzano ed intestato ad una società austriaca agli stessi riconducibile per poi trasferire le risorse finanziarie in altri paesi esteri (Austria, Lituania e Repubblica Popolare Cinese) trattenendo quale profitto dell’operazione di money laundering il 5%, oltre ad un ulteriore 1% per commissioni e costi bancari. Le somme riciclate venivano poi restituite periodicamente in contanti – nella misura del 94% del totale – all’imprenditore della provincia di Brescia, amministratore di fatto di 7 imprese edili intestate a prestanome che, nel tempo, avevano evaso imposte dirette ed IVA per oltre 28 milioni di euro e dai cui conti correnti erano stati trasferiti gli importi da riciclare.
Le indagini bancarie eseguite ed i prospetti extracontabili rinvenuti nel corso delle perquisizioni eseguite presso l’abitazione dell’imprenditore edile indagato per auto-riciclaggio nonché presso il domicilio italiano di uno dei due “riciclatori”, sito nella provincia di Padova, consentivano una puntuale ricostruzione dei flussi di riciclaggio, della quota di profitto trattenuta dai riciclatori e degli importi restituiti in contanti.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bolzano disponeva il sequestro preventivo ai sensi dell’art. 648 quater c.p. dei profitti dei reati di riciclaggio ed auto-riciclaggio, pari, rispettivamente, a 1 milione di euro e 18 milioni di euro, nonché ai sensi dell’art. 12 bis D.Lgs 74/00 dei profitti dei reati tributari perpetrati attraverso le 7 imprese edili intestate a prestanome. Col medesimo provvedimento è stata, altresì, data applicazione alla normativa in materia di responsabilità amministrativa da reato delle società di cui al D.Lgs 231/2001, essendo stato accertato che le imprese edili non avevano adottato modelli organizzativi idonei a prevenire la commissione dei reati tributari di dichiarazione fraudolenta ed indebita compensazione di crediti fittizi, così configurandosi
l’illecito amministrativo di cui agli artt. 5, 6, 7 e 25 quinquiesdecies del citato decreto legislativo; conseguentemente il GIP disponeva anche il sequestro preventivo ai sensi degli artt. 19 e 53 D.Lgs 231/2001 a carico delle imprese edili in argomento.
Nel corso dell’esecuzione del provvedimento cautelare reale, emergeva che l’imprenditore bresciano aveva fraudolentemente alienato in favore del di lui figlio quote societarie aventi una consistenza patrimoniale – in ragione dei numerosi beni immobili intestati a tali persone giuridiche – per un valore di oltre 600.000 €., con ciò integrando il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte di cui all’art. 11 D.Lgs 74/00. A tal riguardo il GIP del Tribunale di Bolzano emetteva un ulteriore…
MediaSono stati individuati i tre presunti responsabili dell’incendio che nella notte del 18 novembre distrusse il salone di bellezza ‘King Enes’ di via Nazionale a Rogno, inaugurato soltanto un mese prima. Un incendio che, se non fosse stato per il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco di Darfo Boario Terme, avrebbe potuto causare danni ancor più gravi di quelli registrati, mettendo a rischio anche le persone che abitano nei piani superiori.Dopo l’analisi delle telecamere e l’acquisizione di informazioni, i Carabinieri hanno identificato tre persone: l’autore materiale dell’incendio, un complice che l’ha supportato e il mandante dell’incendio che al momento dell’incendio non era però presente.Partiamo dall’autore materiale, classe 2003, senza fissa dimora, che è stato ripreso da una telecamera privata mentre si allontanava zoppicando proprio dalla zona dell’incendio. Mentre scappava, si è tolto i pantaloni rossi che indossava e li ha gettati nel giardino di una casa privata in via Roma.I carabinieri della Compagnia di Clusone lo avevano rintracciato la sera del 18 novembre nei boschi della Val Palot a Pisogne, dove svolgeva attività di spaccio di sostanze stupefacenti. In quell’occasione è stato arrestato in flagranza per il possesso di circa 20 grammi di cocaina, già suddivisa in dosi da spacciare.Il ragazzo è stato trovato con le mani fasciate per coprire dei profondi tagli che verosimilmente si era procurato sfondando poco prima la vetrata del negozio, attraverso la quale si era introdotto con una tanica di latta da 20 litri piena di benzina poi sequestrata. Quando è stato interrogato per chiarire la vicenda dell’incendio e del suo coinvolgimento, si era avvalso della facoltà di non rispondere. A seguito dell’arresto del 18 novembre per spaccio di stupefacenti è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il 7 marzo è stato nuovamente arrestato per detenzione a fini di spaccio di 200 grammi di cocaina, e si trova ancora in carcere a Bergamo.Poi il complice, ritrovato grazie all’analisi del traffico telefonico, si tratta di un uomo classe 1988, residente a Pian Camuno, che aveva aiutato l’autore materiale fornendogli supporto logistico e organizzativo. Aveva procurato sim e telefoni, aveva fatto diversi sopralluoghi prima dell’incendio per accertare che non ci fossero testimoni e aveva riempito la tanica di benzina in un distributore.Le attività del Nucleo Operativo di Clusone hanno permesso anche di incastrare il terzo responsabile, classe 1989, residente a Pisogne, individuato come mandante per questioni personali e legate allo spaccio di stupefacenti. Quest’ultimo aveva dato istruzioni e coordinato telefonicamente l’azione degli altri due.Il 36enne era anche risultato destinatario il 21 febbraio scorso della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, dopo un’ordinanza emessa dal gip nei confronti di un sodalizio criminale, composto da 10 soggetti, ritenuto responsabile di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti nel territorio a cavallo tra Bergamo e Brescia.Il 5 marzo, il gip aveva disposto per i tre indagati le seguenti misure: divieto di dimora nei comuni di Artogne e Pian Camuno per l’autore materiale; obbligo di dimora nel comune di Artogne per il complice e obbligo di dimora nel comune di Pian Camuno per il 37enne.Il 13 maggio il Tribunale del Riesame di Brescia ha accolto l’appello del pubblico ministero disponendo la misura cautelare della custodia in carcere per tutti e tre. Il 6 giugno, i carabinieri di Clusone hanno portato in carcere il 37enne, mentre l’esecuzione nei confronti degli altri due indagati è sospesa per il ricorso in Cassazione presentato contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Brescia.The post Rogno, individuati i tre responsabili dell’incendio che distrusse un salone di bellezza first appeared on Araberara.

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